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La riflessività nel coaching 1
Relatori
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La riflessività nel coaching, nel mentoring e nella supervisione (1 parte)
La Riflessività è un costrutto centrale nell’attività di coaching, di mentoring e di supervisione. È un costrutto che rimanda alle proprie dimensioni personali ma che è situato socialmente, culturalmente, temporalmente e localmente.
La Riflessività si sviluppa dentro l’esperienza, in un processo in cui il soggetto si interroga ed esplora sé stesso con altri, mentre costruisce il senso dei problemi che affronta e lo sviluppo delle teorie che utilizza per interpretarli.
La letteratura propone due livelli, il primo relativo alla cosiddetta Riflessione “In Action”; il secondo alla Riflessione “On action” (ed infine un ulteriore precisazione alla Riflessione sulla Riflessione sull’azione).
Perché è importante per coach, mentor e supervisor?
È importante perché la Riflessività è una condizione fondamentale per lo sviluppo professionale. Si configura come la capacità di riflettere continuamente circa quel che si realizza nel percorso di coaching e quel che si realizza in rapporto al contesto. In questo senso, il coach è un ricercatore, perché realizza questo percorso non avendo sempre del tutto chiaro e mentre realizza concretamente la propria pratica professionale.
Perché patecipare
La Riflessività permette uno sviluppo sia sul piano professionale sia su quello più personale. Nella sostanza si realizza un livello di crescita autentico sia rispetto a se stessi sia in rapporto al ruolo sociale che si desidera sviluppare.
LO SPEAKER
Prof. Riccardo Zuffo
Riccardo Zuffo è professore di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni in diverse Università ed AD di Telema, società che opera nell’assessement e nel coaching.
In EMCC Italia è Responsabile della Commissione Tecnico Scientifica.